Vitigni storici del Trentino 2° parte

In Trentino esiste una memoria storica e documentata, relativamente alla diffusione dei vigneti e delle relative varietà, risalente agli ultimi duecento anni. Prima di questo periodo c’è solo qualche documentazione scritta, sicuramente non scientifica od organica, desunta da scrittori o cronachisti che, per inciso, parlavano anche di vino.

Gli ultimi anni dell’ 800 ed i primi decenni del 900 furono anni catastrofici per la viticoltura. Calamità naturali come le malattie oidio e peronospora, ed il flagello della fillossera (Phylloxera vastatrix), nonché le devastazioni causate dalla Prima guerra mondiale, ebbero l’effetto di distruggere il patrimonio viticolo trentino.

Quando i vigneti furono reimpiantati, molte delle vecchie varietà non esistevano più o erano relegate in pochi esemplari in qualche zona sperduta delle valli laterali. Si preferì allora utilizzare vitigni di sicura resa ed ormai collaudati sia per quanto riguardava la produzione, sia per quanto riguardava la resistenza alla fillossera, essendo state innestate su piede di vite americana.

A livello di ricerca, studio e conservazione delle specie, l’Istituto di San Michele all’Adige ha provveduto a cercare, raccogliere e piantare nei suoi vigneti sperimentali tutte la vecchie varietà che riusciva a scovare nel territorio trentino, per catalogarle, osservarne le caratteristiche vegetative e produttive, vinificando sperimentalmente le uve, allo scopo di evitare pericolose erosioni genetiche ed evitare impoverimenti ed appiattimenti della piattaforma ampelografica locale.

La collezione ampelografica delle vecchie varietà è un vanto dell’Istituto ed ha fatto sì che questo patrimonio genetico non andasse perduto. Attualmente, grazie anche agli studi sul DNA, si è potuto provvedere ad una riclassificazione scientifica, mettendo ordine nelle tipologie che fino ad allora venivano classificate sulla base dei ricordi delle vecchie generazioni e sulla attenta attività dei ricercatori riguardante le analogie o le diversità vegetative.

Questo lavoro, fino a pochi anni fa, era condotto solo a livello sperimentale, perché era impensabile convincere qualche produttore a piantare viti  che non fossero quelle ormai collaudate e sicure.

Ora qualcosa si sta muovendo, anche grazie alla maggior attenzione rivolta dai mass media agli aspetti della tradizione eno-gastronomica italiana, alla originalità, alla tipicità.

Un altro importante fattore è stato il sempre più crescente interesse del turismo enogastronomico verso i prodotti locali, tipici e tradizionali, testimoni della storia e della cultura di un determinato territorio.

LA CARTA VITICOLA DEL TRENTINO AGLI INIZI DEL XX SECOLO

Carta viticola trentina

 

 

 

 

 

 

Vi propongo  tredici vitigni storici con le seguenti informazioni:

–  il luogo del rinvenimento o della sua massima diffusione;

–  la descrizione botanica del vitigno;

–  le caratteristiche colturali;

–  le caratteristiche organolettiche del vino come sono state definite dagli assaggiatori.

 

1. PEVERELLA BIANCA.

 CARATTERI ORGANOLETTICI

Vino bianco non in commercio ma proveniente  da microvinificazione dell’Istituto di  S. Michele

 

Sentori di speziato, di erbaceo, di fieno, molto fresco, gradevolmente amarognolo,

 

2. VERDEALBARA.

 CARATTERI ORGANOLETTICI

Vino bianco non in commercio ma proveniente  da microvinificazione dell’Istituto di S. Michele

 

Sentori floreali, di miele, di erba, di anice, molto fresco

 

3. VERNACCIA TRENTINA.

CARATTERI ORGANOLETTICI

Vino bianco non in commercio ma proveniente  da microvinificazione dell’Istituto di S. Michele

 

Sentori floreali, di miele, di erba, di spezie, molto fresco, amarognolo 

 

4. LAGARINO.

 

Vino bianco non in commercio ma proveniente  da microvinificazione dell’Istituto di S. Michele

 

Sentori fruttati, di fieno, di rosa, di spezie, fresco, abbastanza grasso 

 

Dai nostri avi quest’uva ed il relativo vino venivano chiamati  col termine dialettale “chegarèl” che è tutto un programma.

Ora il vino, pur restando molto fresco ed amarognolo, viene un po’ ingentilito da una raccolta il più possibile tardiva e da una macerazione per 48 ore. Viene fatta svolgere completamente anche la fermentazione malolattica.

 

5. PERINI NERA.

 

CARATTERI ORGANOLETTICI

Vino rosso non in commercio ma proveniente  da vinificazione dell’Istituto di S. Michele

 

Sentori di frutti di bosco e di spezie, di liquirizia,di carciofo, di cuoio; fresco e sapido.

 

 6. ROSSARA TRENTINA.

 CARATTERI ORGANOLETTICI

Vino rosso non in commercio ma proveniente  da vinificazione dell’Istituto di S. Michele

 

Speziato, sapido, con sentori di marasca, cuoio, tabacco, liquirizia.

 

7. TURCA.

 CARATTERI ORGANOLETTICI

Vino rosso non in commercio ma proveniente  da microvinificazione dell’Istituto di S. Michele

 

Sentori di marasca, fiori, pepe, agrumi, amarognolo e molto fresco

 

8. FRANCONIA.

   

 9.   GROPPELLO DI REVÒ

 

È una varietà abbastanza coltivata anche attualmente.  È vinificato in rosso ed affinato in barriques. Il vino è leggermente erbaceo, speziato, ha sentori di tabacco, cuoio. Molto fresco ed abbastanza consistente.

 

10.  NEGRARA TRENTINA

 

Vino molto colorato e dai sentori prevalentemente fruttati; morbido e poco tannico. Di buona struttura, sapido con un retrogusto leggermente amarognolo.

In passato era molto in uso vinificare la Negrara assieme al Marzemimo

 

11.  PAVANA.

 CARATTERI ORGANOLETTICI

Vino rosso non in commercio ma proveniente  da vinificazione dell’Istituto di S. Michele

 

Sentori di frutti di bosco,  di carciofi, di erbaceo, di liquirizia, sapido ed amarognolo

 

 

12. CASETTA

 Vinificazione in rosso con lunga macerazione delle uve raccolte molto mature e follature frequenti. Fermentazione in acciaio, malolattica ed affinamento in barriques. Colore rosso rubino scuro, sentori di frutti rossi e prugna. In bocca è ampio, corposo, giustamente tannico. 

13. ENANTIO

 

Conosciuto con il nome di Lambrusco a foglia frastagliata è stato rinominato recentemente con l’antico appellativo Enantio.

La vinificazione in rosso avviene con lunga macerazione sulle vinacce.. È affinato in botti di rovere ed in barriques per 15 mesi. Il gusto è pieno, aggressivo, sapido e speziato. Il colore è rosso rubino intenso.

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